'PICCOLI ATTORI' ... CREANO!


Nella Palestra dell'Istituto Comprensivo 'E. De Amicis' di Luserna San Giovanni Capoluogo, abbiamo ripreso le performances teatrali degli allievi
di quinta che hanno realizzato due brevi drammatizzazioni ispirate dalle canzoni (in occitano) rielaborate da Jean Louis Sappè e dai testi poetici di Minor
(Poesie (R)esistenti).

La loro preferenza è andata a 'La staffetta' (Le donne della Resistenza) e a 'Buonanotte 1945'
(Grazie), che hanno trasformato in piccoli quadri, forse naif, ma tanto carichi di fantasia e di partecipazione.

Questo pezzo di teatro è stato regalato alla nostra videocamera dopo lo spettacolo del 23 aprile 2009, quindi 'fuori scena ufficiale', ma proprio per questo tanto più apprezzabile.

Lo volevano fare, fortemente, e ... lo hanno fatto!

Non c'era garanzia che altri lo avrebbero potuto vedere, ma a loro non è importato: hanno fatto sentire la loro voce di 'Resistenza'!

Ed erano così orgogliosi del loro lavoro!
Hanno fatto tutto da soli: litigato per le parti, cambiato le scene, rivoluzionato la 'scenografia'... creato i 'costumi' e l'ambientazione ... fatto tanto fracasso nelle prove ... cambiato in corso d'opera ...

Fantasia al potere, avrebbero detto alcuni come noi tanti, tanti, tanti anni fa.

Un giovane 'regista', con il piglio autoritario di un consumato professionista, ha diretto i compagni e li ha presentati;
due lettori hanno 'prestato' la loro voce per fare da colonna sonora alle scene; un gruppo affiatato di maschi e femmine ha impersonato fascisti, partigiani, staffette;
la capacità di 'vedere' con gli occhi della fantasia ha trasformato attrezzi sportivi in massicciata stradale, ponte, posto di blocco, carcere ...
una panca, con qualche cono segnaletico verde, e magliette di lana stropicciate sono diventati il rifugio partigiano; una bicicletta (chiaramente troppo moderna),
recuperata con abilità da 'trovarobe teatrale', è diventata il mezzo di locomozione per la staffetta e si è 'antichizzata';
due pezzi di stoffa sghimbesci si sono per miracolo trasformati in gonne degli anni quaranta e la sporta della spesa è diventata la borsetta dei volantini clandestini;
pistole e mitra giocattolo hanno fatto risuonare il loro crepitio come vere armi, e al momento giusto.

Questi bambini ci hanno incantato per la loro freschezza, per la capacità di calarsi in situazione, per l'abilità di ricreare luoghi con pochissimi mezzi scenici;
hanno saputo rispettare i tempi teatrali; si sono ricordati le battute e hanno interpretato, nel senso più puro del termine, la Resistenza,
facendoci sentire l'orgoglio di essere partigiano, la malvagità dell'oppressore (...quanto convincente il ghigno dei 'Moru' al posto di blocco;
quanto esperto il piede sul corpo morto del partigiano davanti al Carcere di Pinerolo; quanto tenero il volto del ricciuto partigiano che emerge da dietro il suo 'finto' cespuglio...);
la prontezza di spirito ed il coraggio delle donne...

Soprattutto, ci hanno trasmesso la voglia di partecipare, di fare, di dare.

In un tempo di egoismi e di interessi, questa genuinità allarga il cuore e fa veramente sperare che il domani potrà essere 'pulito',
come lo sono questi piccoli-grandi interpreti (...non dimentichiamoci che hanno poco più di dieci anni...).

I Coordinatori del progetto