Allo sbocco di tre valli - Carbonieri, Giulian-Cruello, Subiasco - si trova Bobbio Pellice (mt. 734), l’ultimo dei Comuni della Val Pellice, antico possedimento dei conti Bigliori del Cestel, località vicina a Villanova (mt.1223), frazione con un’accogliente trattoria, che funge anche da posto tappa GTA e costituisce un’ottima base di partenza per interessanti itinerari verso il Bivacco Soardi al Col Bucìe, verso l’Alpe Crosenna attraverso il Col Content, verso il Rifugio Jervis al Prà, seguendo l’antica mulattiera (circa ore 1.30) o la strada agro-silvo-pastorale di recente realizzazione.
Un tempo terra di pastori (ancora presenti nei numerosi alpeggi come l’Alpe Crosenna e l’Alpe La Rossa, dove si producono burro e formaggi squisiti, che confluiscono anche nella Cooperativa Alta Val Pellice), oggi luogo rinomato di turismo per famiglie, per escursionisti domenicali o esperti, per amanti di arrampicata e di sci escursionismo, sa coniugare il fascino del passato con l’organizzazione e l’ospitalità del presente.
Le attrattive che questo comune ed il suo vasto territorio offrono sono molteplici e soddisfano le richieste culturali, atletico-sportive, naturalistico-ecologiche, gastronomiche e ludico-ricreative.
Frammenti di storia - eredità delle invasioni saracene, delle guerre di religione e delle lotte partigiane - sono rinvenibili nei toponimi come Payant o Sarzenà, nella stele del Sibaud ombreggiata da secolari castagni, nel monumento ai caduti della Grande Guerra e nelle lapidi commemorative dei partigiani.
Si possono percorrere sentieri antichi in direzione dei fourest della transumanza, molteplici tra gli 800 e i 1500 metri; effettuare risalite impegnative verso valloni impervi come il Subiasco, affascinante anche sotto il profilo geomorfologico per le sue rocce “verdi”; utilizzare strada asfaltata per percorrere il Vallone dei Carbonieri per raggiungere il Rifugio Barbara, dove poter gustare fumante polenta e formaggi di alpeggio o da dove effettuare passeggiate immersi nella natura o, attraverso la Comba della Gianna, inerpicarsi da Pralapia fino alla Punta Sea Bianca (mt. 2721); risalire la strada sterrata all’interno dell’Oasi del Barant per spiare i movimenti della piccola fauna locale o i colori e le forme della vegetazione ed approdare al Giardino del Peyronel, microoasi suggestiva di specie botaniche protette; raggiungere la Conca del Prà, di origine glaciale, dove si può essere ospitati al Rifugio Jervis, base per le escursioni verso il Rifugio Alpino Monte Granero (mt. 2377), toccato anche dalla marcia alpina dei Tre Rifugi nel mese di luglio, oppure alla Ciabota, ambiente simpaticamente familiare e confortevole, oppure all’Agriturismo Catalin, sorto in una baita ristrutturata nella Partia d’Aval, circondato da montagne imponenti, prati e mandrie al pascolo.
Bobbio sa offrire scorci naturalistici riposanti o suggestivi con boschi di larici, di faggi e soprattutto di castagni, famosi per i loro marroni e per il miele dal colore scuro; picchi rocciosi su cui provare le proprie doti di scalatore; pendii sui quali scendere con il deltaplano; borgate dai nomi curiosi - Malpertus (mt. 865), Puy (mt. 916), Eyssard (mt. 1087), Perlà (mt. 723) - che conservano tracce dell’antica architettura di valle; ristoranti e trattorie caratteristiche dove poter gustare prodotti locali ed il laghetto Nais, in località Doni, dove trascorrere alcune ore di relax, magari dedicandosi alla pesca facilitata della trota; due fiere zootecniche, una primaverile ed una autunnale, nelle quali ammirare i migliori capi di bestiame e, ad Agosto, una fiera-mostra dell’artigianato locale.