“Timorem pellit fortitudo”, questo recita lo stemma di Torre Pellice: parole di coraggio, di audacia e di orgoglio che campeggiano su una torre, simbolo di difesa, di lotta e di resistenza.
La storia passata di questa cittadina si dipana tutta all’interno del forte di Santa Maria ed attorno a questa torre, da cui deriva il nome originario, La Tour: prima le razzie degli Arabi, poi le imposizioni feudali dei Conti di Luserna, quindi le atrocità delle guerre di religione, la ghettizzazione ed i massacri, infine l’Emancipazione.
Passerà da piccolo grumo di case minacciato dai “Pagani” a libero comune consortile, basato su agricoltura e pastorizia, a borgo manifatturiero abitato, come disse De Amicis da”... un popolo singolare, che forma come una nazione a parte nel seno della nostra nazione, raccolto quasi tutto e accampato in una vasta fortezza quadrilatera di montagne dirupate e boscose...”,
un popolo che lotta per ottenere i diritti politici e civili, capeggiato da semplici e rudi uomini come Janavel ed Arnaud, eroi per il popolo valdese.
I grandi eventi storici quali la Rivoluzione francese, il Risorgimento italiano, gli scioperi operai dei primi del 1900, l’avvento del fascismo, lo scoppio della II guerra mondiale e la Resistenza oppure le grandi calamità naturali dalla peste del 1630, al terremoto del 1808 alle periodiche alluvioni segnano questa cittadina: i suoi abitanti sono politicamente sempre coerenti e fedeli ai valori di libertà ed uguaglianza sociale; sempre pronti a combattere contro i soprusi per far valere il diritto di sciopero e di dignità del lavoro; tendenzialmente antibellicisti, ma convinti antifascisti ed antinazisti; tenaci ricostruttori di quanto la natura, spesso avara, periodicamente porta via.
Questa la Tour Pelis di ieri.
Oggi, questo centro di una zona bilingue (francese ed italiano) e bireligiosa (Valdesi e Cattolici), che conta circa 4000 abitanti, è considerato il cuore del Valdismo, meta di turismo culturale e religioso da molti paesi stranieri.
La sua antica tradizione di contatti culturali ed economici con la vicina regione francese del Queyras è stata confermata nel 1994 con la celebrazione del quarantesimo anniversario del gemellaggio con Guillestre e si evidenzia nel progetto INTERREG, curato dalla Comunità Montana, teso alla valorizzazione delle bellezze naturali e delle ricchezze culturali della cittadina e della Valle intera.
Ai piedi delle Alpi Cozie, a Km. 50 da Torino e Km. 15 da Pinerolo, è facilmente raggiungibile per strada e per ferrovia e costituisce una base di partenza per escursioni e passeggiate nella valle.
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