
PERCORRERE UN ANELLO PER GUSTARE PRODOTTI D'ALPEGGIO DEL BANCET E DELLA CROSENNA
ITINERARIO:
Da Villanova a Villanova, un percorso ad anello che, dopo un dislivello di 1000 metri, lungo una mulattiera in piano a quota mt. 2200 che si snoda tra la Colletta delle Faure, il Col Bancet, l'Alpe omonima e il Col Content, consente la vista sul 'gigante Monviso' e la degustazione di ottimi prodotti d'alpeggio.
PERCORRIBILITA':
Consigliato all'inizio dell'estate o tra settembre-ottobre
Tempo richiesto per compiere l'anello e concedersi una sosta gastronomica circa 7 ore
DESCRIZIONE:
Da Villanova (mt.1223), bisogna seguire la strada sterrata per il Pra.
Dopo il primo tornante, bisogna seguire la traccia verso destra che conduce alle case Gardau (mt.1340) attraverso una fitta vegetazione di noccioli e supera il Rio Garavaudan, dal corso impetuoso ma imbrigliato, su prati disseminati di ginepro e di brugo.
Si sale verso le baite di La Cassa (mt.1395), da dove si segue una bella mulattiera che, con ampi tornanti, raggiunge le baite Culubrusa (mt.1460) e conduce ad un costone panoramico (mt.1522), dal quale si può contemplare la Val Pellice.
Le praterie sono ampie e sono cosparse di pinguicole.
Da questo punto inizia la mulattiera militare, nel Vallone di Pravourì, che porta, sul filo di cresta, alle baite disabitate delle Randulire (mt.1734) e inizia a guadagnare quota con molti tornanti su ripidi pendii erbosi e sbocca alla Colletta delle Faure (mt.2110), che si affaccia sul Vallone Giulian, e deve il suo nome ai faggi che un tempo dovevano ricoprire la zona.
Di qui si può anche salire alle Bergerie e al Colle Giulian.
Il percorso, a questo punto, segue la mulattiera in leggera salita a mezza costa e mentre ci si inerpica, si può sbirciare l'alta valle verso il Pra.
Raggiunta la selletta del Col Bancet (mt.2224), dove prima della seconda guerra mondiale fu costruito il Rifugio Martinat, divenuto luogo di scontro tra nazifascisti e partigiani, si entra nella Conca dell'Alpe Bancet (mt. 2249), l'alpeggio più alto della valle, sormontato dalle severe pareti della Punta La Bruna, e dove vale la pena di sostare.
Qui c'è ricchezza d'acqua, di piante officinali e di prodotti d'alpeggio, come l'ottimo 'sairas del fen'.
Si riprende la salita lungo la mulattiera e, con alcune serpentine, spesso tagliate nella roccia, si arriva ad un privilegiato osservatorio che consente la vista sul fantastico panorama del Viso; si attraversa una conca pianeggiante e, superato un intaglio fra le rocce, si scende al Col Content (mt.2108), un promontorio roccioso ed erboso che si apre come una balconata sulla valle e sul quale sono ancora visibili le sagome di due bunker dell'ultimo conflitto.
In questa zona, tra luglio e agosto, fioriscono primule, anemoni, genzianelle, garofanini e carastium.
Dall'alto si vede, 500 metri di dislivello più sotto, l'Alpe Crosenna (mt.1654), che si trova su un verde ripiano, raggiungibile con un sentiero tortuoso e ripido , oltre il Rio Bucìe.
Dalle baite, proseguendo lungo una bella mulattiera che varca nuovamente il Rio Bucìe, si raggiunge il corso del Rio Crosenna, incassato tra le rocce e pieno di cascate.
Seguendo il corso ci si ricongiunge alla mulattiera del Pra e poi si ritorna a Villanova.