Fra i miti del fascismo, la guerra occupa un posto di spicco, perchè è il banco di prova per il coraggio, per l'onore, per la difesa e la diffusione della civiltà...
Prima del secondo conflitto mondiale, prove generali furono la guerra civile spagnola (1936-1939) e l'esperienza coloniale in Etiopia (1935-1936).
Nella propaganda sono utilizzati tutti i possibili toni: dall'aggressivo al suadente, dall'ironico al grottesco, dal tenero al subdolo, dall'accattivante al ricattatorio...
Si fa ricorso alla collaborazione grafica di artisti famosi (Boccasile, Sironi); si scomodano le modalità rappresentative del Futurismo e del Neoclassicismo; si assiste ad una ripetizione, con infinite varianti (dal barocco al futurista), dei simboli del regime: fascio littorio, iniziale del nome e volto del Duce, per sottolineare il carattere quasi mistico della dittatura.
Vengono esaltati gli alleati tedeschi, ridicolizzati gli anglo-americani, disprezzati i popoli africani, magnificate le esperienze di conquista e la potenza di fuoco, sottolineati i sacrifici e l'alleanza tra i civili ed i militari, minacciati gli avversari interni e monopolizzata la carta stampata...
Il leit motiv è 'Vittoria!', sempre, comunque ed ovunque, perchè il duce è invincibile e così pure i suoi 'italiani' e le sue 'italiane', accuratamente indottrinati, minacciati o convinti.
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***** © 2005 a cura di Falco Marisa - Torre Pellice *****
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