ACCESSO:
Vi si può accedere da Piazza Canavero (Luserna Alta) o dal Ponte Albertenga (Torre Pellice), entrambe zone attrezzate con cartelli illustrativi del percorso.
ALTERNATIVE:
Da Fonte Blancio si trova la deviazione per Inverso Colletto, attraverso la quale si può giungere alla Gianavella, alle aziende agrituristiche Bacomela e Muston ed al Colletto dei Rabbi, da cui partono i due sentieri, rosso (verso piazza Canavero) e giallo (verso Rocca Budet e Rocca Bera) ed al quale si può accedere, con un tragitto di Km. 3, anche per la strada asfaltata che da Torre Pellice conduce a Rorà.
PERCORRIBILITA’:
Tutto l’arco dell’anno, anche se alcuni tratti risultano un poco dissestati, soprattutto in corrispondenza di Rocca Budet.
UTENTI:
Scolaresche di Torino e cintura, nei mesi primaverili ed autunnali, per effettuare studi di carattere scientifico e storico in un laboratorio naturale; amanti di un turismo soft, che sanno apprezzare la quiete, le bellezze paesaggistiche, i rumori, i colori ed i profumi del bosco e gli animali, come la guizzante ghiandaia dalle ali azzurre o il tamburellante picchio rosso ed infine le famiglie che intendono allontanarsi dallo smog della città per riassaporare l’aria frizzante e pulita.
INFORMAZIONI:
Presso il Servizio Ecologia della Comunità Montana Val Pellice tel. 0121 / 932262
DESCRIZIONE:
Il percorso collega, sul versante dell’Inverso, Luserna Alta a Torre Pellice, passando attraverso il Colletto Rabbi, con la possibilità di deviare verso la Gianavella o lungo il corso del Pellice.
Consente quattro itinerari, indicati da segnaletica in legno, con il logo della ghiandaia nei colori verde, rosso, azzurro e giallo, lungo i quali si può effettuare l’osservazione di animali selvatici di media taglia (volpi, ghiri, lepri...), oppure anfibi (rospi, rane e salamandre) o di diverse specie di uccelli (... autentica manna per il birdwatcher!!) come l’airone cinerino ed il merlo acquaiolo, lungo il corso del Pellice o cince, pettirossi, scriccioli, utili contro i parassiti dei vegetali, soprattutto nel tratto Castello-Colletto, dove è stato favorito il loro insediamento con l’installazione di nidi e covatoi.
ITINERARI POSSIBILI:
SENTIERO VERDE: Da Ponte Albertenga (mt. 538) a Fonte Blancio (mt. 502)
E’ un percorso agevole che si snoda tra castagni, tigli ed acacie e consente di scorgere tracce del lavoro umano (resti di muri a secco e terrazzamenti), oppure, raggiunto un piccolo stagno, di seguire le tappe del ciclo riproduttivo degli anfibi, o ancora, inoltrandosi lungo la strada sterrata di collegamento tra Fonte Blancio ed il Colletto, di raggiungere Il Bacomela e
La Cascina Muston, due aziende agrituristiche circondate da prati, alberi da frutto e castagni secolari, specializzate in attività didattiche con le scuole. La prima propone esperienze di lavorazione del legno, la seconda insegna l’arte della panificazione e la percezione della natura attraverso i sensi.
SENTIERO ROSSO: Da Piazza Canavero (Luserna Alta) al Colletto dei Rabbi (mt. 711)
E’ un percorso che nel primo tratto, su strada asfaltata, fiancheggia il corso del Torrente Pellice e consente, durante il periodo invernale, di scorgere, con un po’ di fortuna, aironi cenerini e di raggiungere alcuni punti panoramici da cui ammirare la Valle del Torrente Luserna e la Bassa Valle.
Nel tratto definito “sentiero dei castagni”, ci si può immergere nell’ombra ristoratrice di piante secolari e scorgere, nel tratto Castello-Colletto (strada sterrata in ripida ascesa) nidi artificiali e covatoi, boschetti di betulle e zone di ricostruzione vegetale post-incendio.
Il Colletto è uno spiazzo da cui si dipartono il sentiero giallo, che conduce a Rocca Budet (salita faticosa su strada sterrata), ed il sentiero azzurro, che porta alla Gianavella, luogo storico e religioso valdese (mt. 690), per poi risalire attraverso il Triboletto (mt. 716) fino a costeggiare Rocca Budet (mt. 1036).
SENTIERO AZZURRO: Dal Colletto (mt. 711) al Colletto.
E’ un percorso ad anello che consente di raggiungere, con una decisa salita su fondo dissestato, Rocca Budet (mt. 1036), da cui sono visibili la Valle delle cave e del Torrente Luserna e da dove, in circa 15 minuti, si può salire a Rocca Bera, oppure proseguire verso la Gianavella, meta di turisti, soprattutto tedeschi, e di scolaresche, per poi risalire al Triboletto e quindi giungere, in prossimità di ruderi di una casa di montagna, ad incontrare il sentiero giallo per ritornare al Colletto oppure rientrare verso il Ponte dell’Albertenga.
La Gianavella è composta da due strutture: la Gianavella superiore o Liorato, dove nel 1617 nacque Giosuè Gianavello, “il leone di Rorà” o “il capitano delle Valli” e la Gianavella inferiore, quartiere generale dei “Banditi”, organizzati contro il Duca di Savoia.
Il fascino di questo luogo è determinato dalla pineta che lo sovrasta; dalla pianta di “martel” (mortella? mirto?), antica almeno trecento anni, che ne ombreggia la facciata; dalla fontana, situata nello spiazzo antistante, ricavata in un tronco scavato; dal portico di vecchie travi poggianti su pilastri in pietra; dalla massiccia porta che immette nella cantina, sul fondo della quale sono visibili il cunicolo e la grotta, rifugio in caso di attacco nemico.
L’atmosfera è immobile, il silenzio è solo interrotto dai rumori della natura: vi si respira un’atmosfera quasi sacrale.
SENTIERO GIALLO: Da Ponte Albertenga (mt. 538) al Colletto dei Rabbi (mt. 711)
E’ un percorso che si snoda tra castagni, larici, betulle, pini strobo, maggiociondoli, prati ed alberi da frutto e bassi arbusti di lampone: queste varietà vegetali si alternano e si mescolano e riservano sorprese per la bellezza dei colori, per l’intensità dei profumi e dei sapori.
Il tragitto tocca Costa Lurans, in prossimità della quale vi è un punto panoramico che consente la vista sull’Alta Val Pellice e sul Vandalino.
In questo tratto del percorso naturalistico é possibile incontrare varie specie di animali, ma in particolare la ghiandaia, che sfreccia con le sue ali azzurre tra il folto dei rami e si fa sentire con il suo grido rauco ed insistente e varie specie di picchi, il rosso, il verde ed il raro picchio nero.