'Manichini-attori' al lavoro

Quali le fasi del lavoro nella cava?

Fino agli inizi del '900, prima della fase industriale, l'estrazione del materiale si realizza con tecniche semplici: si inseriscono cunei nelle venature e si attua lo scasso del primo piano, per verificare se si è trovato un filone conveniente oppure se si deve cambiare zona.
I cavatori, se trovano un fione ricco, scendono in profondità per estrarre i blocchi di pietra.
Sempre nella cava, procedono allo sfaldamento dei blocchi per facilitarne lo spostamento e il trasporto a valle.
Ma il vero problema nello sfruttamento di una cava è lo smaltimento degli scarti, cui si provvede periodicamente con l'argourg, se i normali mezzi di trasporto non sono sufficienti.






Le pareti sono 'esplorate' per individuare i filoni di gneiss lamellare e procedere nello scavo.
Il lavoro di sfaldamento è possibile sfruttando le rotture naturali, ora positive ora negative: nel primo caso si avanza nello scavo perchè il materiale è utilizzabile, nel secondo caso si deve abbandonare e provare altrove.
I 'picapere' usano martelli, punte, scalpelli di ferro, mazze, leve di ferro…
E' un lavoro davvero faticoso...







Il cavatore sta usando il masuel (martello, a forma di parallelepipedo con angoli arrotondati) ed una punta di ferro per incidere la pietra ed attuare lo scasso del primo piano.










Molto materiale è di scarto e e si deve smaltire.