All'ingresso del paese 'vero', percorso da viottoli acciottolati, si č accolti da una 'gigantografia' della pianta topografica, cui fanno da corona lo stemma del comune, il verde intenso di una rigogliosa vegetazione e tre 'bambole' in costume locale, che ricordano i pupazzi di pezza ripieni di foglie di meliga che un tempo facevano giocare le nostre nonne.

Simpatiche con le loro cuffiette di trine, i 'pomellini' rossi, gli occhioni sgranati: sembrano una promessa di 'ritorno' alla purezza delle origini, ad un tempo 'fermato e ritrovato', sembrano vigili custodi.

Fate? Streghe? Spiriti buoni? Simbolo di ingenuitā e di capacitā di stupirsi?